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Pharaons - Schlesser si invola [04-10-11 19:41 by staff GoNBike.com] 

Rodrigues non ci sta, Schlesser si invola

Nella seconda tappa del Pharaons Rally, un lunghissimo anello con partenza e arrivo a Tibniya, tra le moto si impone Helder Rodrigues, mentre tra le auto Jean Louis Schlesser gioca d’astuzia e vince di prepotenza. Domani CAP a sud verso l’Oasi di Farafra per la terza tappa di 310 chilometri.

TIBNIYA – Se la tappa di ieri aveva già messo a dura prova un po’ tutti, la seconda giornata del Pharaons Rally 2011 non è stata da meno. Nel briefing di ieri sera Daniele Cotto aveva avvisato che quella odierna sarebbe stata una frazione difficile, con una prima parte molto sconnessa, per poi immergersi in un mare di dune di sabbia molle. Soprattutto la lunghezza, 478 chilometri complessivi quasi tutti di prova speciale, una boucle che da Tibniya portava fin quasi al lago di Sitra per poi tornare al bivacco nei pressi dell’Oasi di Baharija, è stata un vero inferno per molti dei piloti.

Tra le moto è stata la giornata di Helder Rodrigues (Yamaha) che ha sfruttato alla perfezione la sua quarta posizione di partenza, raggiungendo il battistrada Marc Coma e arrivando sul traguardo assieme a lui e a Jordi Viladoms. Il secondo posto è stato per il polacco Jakub Przygonski, staccato di 3’55’’ da Rodrigues, solo 21 secondi più veloce di Viladoms (Yamaha), terzo al traguardo. Marc Coma (KTM) si è dovuto accontentare della quarta posizione, a 5’50’’ dal portoghese, che ora lo insidia nella classifica generale con un distacco di solo 1’23’’. Giornata positiva, dopo i problemi di ieri, per “Chaleco” Lopez (Aprilia). Il cileno, quinto al traguardo, ha dovuto rallentare negli ultimi 100 chilometri per paura di terminare la benzina.

Oggi il migliore degli italiani è stato Diocleziano Toia, nono davanti ad Andrea Mancini e Cesare Zacchetti.

Tra le auto “sua maestà” Jean Louis Schlesser (Schlesser Original), partito ieri con prudenza, oggi ha pigiato sul pedale del gas, dando un segnale forte a tutti gli avversari: tra le dune ha giocato al gatto e al topo con Vasiliev, fino a quando il russo è rimasto insabbiato. A quel punto ha iniziato la sua marcia trionfale e sul traguardo di Tibniya, il francese è arrivato con quasi mezz’ora di vantaggio sul giapponese Jun Mitsuhashi, che con la sua Toyota guida indisturbato la classe T2. Boris Gadasin (G-Force Proto), risolti i problemi tecnici di ieri, si è installato in terza posizione, nonostante si sia fermato ad aiutare il compagno di squadra Vasiliev.

Brutto e singolare incidente tra il ceco Zapletal e il rumeno Casuneanu: il primo ha saltato una duna atterrando di muso, mentre il secondo, che lo seguiva da vicino, è atterrato con la sua Mitsubishi sopra la BMW del ceco. Auto distrutta per lui, ma fortunatamente non c’è stato nessun ferito.
Brividi anche per Pietro Cinotto/Daniele Michi, autori di un capotamento sulle dune, senza conseguenze per pilota e copilota.

Domani è in programma la terza tappa che da Tibniya porterà al bivacco di Sahal Baraka, nei pressi dell’Oasi di Farafra, famosa per il suo incredibile e lunare deserto bianco. 310 i chilometri totali, 286 dei quali di prova speciale.

HANNO DETTO
MOTO

Helder Rodrigues (Yamaha 450): “E’ stata una tappa molto lunga con tanta sabbia e tante pietre. Sono partito quarto questa mattina e poco a poco ho rimontato sui piloti davanti raggiungendo Viladoms. Ho corso con un buon ritmo e, alla fine, i miei sforzi sono stati premiati sul traguardo. Queste prime due tappe sono state molto difficili per la moto e per me, ma mi sono piaciute molto e per il momento sta andando tutto bene.”

Jordi Villadoms (Yamaha 450): “Ho raggiunto molto in fretta Coma, poi abbiamo superato il tratto di dune senza particolari problemi tenendo un buon ritmo. Poi mi sono ritrovato con Helder ed abbiamo aperto la pista a turno arrivando assieme sul traguardo. Sono contento di come si sta comportando la moto, viste le sollecitazioni a cui è stata sottoposta in questi due giorni.”

Marc Coma (KTM 450): “E’ stata una giornata tipica del Pharaons, sia come lunghezza che come difficoltà. Tutti gli elemti tipici della discplina erano presenti, dal fuoripista alle dune, ai trati sconnessi. Aprivo la pista e ho visto arrivare Viladoms e Rodrigue molto forte. Guidare per 500 chilometri su questi terreni è un allenamento eccezionale per imparare a dosare le energie e acquisire un buon ritmo di gara.”

Chaleco Lopez (Aprilia 450): “Fortunatamente questa mattina sono potuto ripartire. Ho pensato soprattutto a guidare bene, poi nell’ultimo tratto ho rallentato per timore di finire la benzina.”
Edouard Boulanger (Aprilia 450): “Dopo sei anni di assenza sono felice di essere di nuovo in sella, su una moto sconosciuta fino a ieri. Oggi è andato tutto bene fino al Km 400, ho passato senza problemi le dune, ma gli ultimi cento chilometri, molto impegnativi, mi hanno consigliato di calare un po’ il ritmo.”

AUTO
Jean-Louis Schlesser (Buggy): “Ancora una speciale magnifica con splendide dune. All’inizio delle dune Vasiliev mi ha lasciato passare ed abbiamo giocato un po’ al gatto e al topo. Alla fine si è insabbiato e noi abbiamo aumentato il ritmo e preso il largo. Terribili gli ultimi 90 chilometri di pista!”

Jun Mitsuhashi (Toyota T2): “Questa speciale era veramente “formato Dakar”, lunga e difficile. Temevamo le dune, che con una Toyoya pesante come la nostra non sono mai semplici da affrontare. Ma abbiamo sgonfiato al CP1 e non abbiamo avuto problemi. La navigazione oggi era un po’ più semplice di ieri e come sempre il mio navigatore Alain Guehennec ha fatto un lavoro superbo.”

::JVD – Pharaons Rally - Comunicato Stampa::




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