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- Titolo: "Trofeo Amatori - Risultati 1° gara a Misano"
- Tratta dal sito: http://www.gonbike.com
- Pubblicata: Sunday 07 May 17 19:45
- Link alla notizia: http://www.gonbike.com/news_trofei/view.php?id=3235





Oltre 200 iscritti alla gara di apertura a Misano, griglie con il tutto esaurito

PARTENZA ALLA GRANDE PER IL TROFEO ITALIANO AMATORI 2017

Gare avvincenti, i vincitori sono: Leo (600 Base), Cecconi (600 Avanzata), Redaelli (600 Pro), Chiussi (1000 Base), Pavanini (1000 Avanzata) e Traini (1000 Pro)

Avvio in grande stile, al Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, per il Trofeo Italiano Amatori, edizione 2017, tredicesima della serie. L’unico campionato appositamente concepito per i non-professionisti è giunto infatti in riva all’Adriatico con oltre 210 iscritti ed il “tutto esaurito” nelle cinque griglie di partenza.

Evidentemente la formula ideata da Daniele Alessandrini, che raggruppa i piloti in base alle rispettive prestazioni, garantendo equilibrio, spettacolo e divertimento anzitutto ai suoi protagonisti, continua ad esercitare tutto il suo fascino; ma dimostra anche di saper infondere vitalità all’intero movimento velocistico nazionale.

In un week end dalle condizioni meteo altalenanti ed incerte, con il sabato caratterizzato da acquazzoni anche intensi ed una domenica minacciosa ma asciutta almeno fino all’ultima bandiera a scacchi degli Amatori, si sono dunque svelate le identità dei primi vincitori della stagione.

Si tratta di Alessandro Leo (Yamaha), nella 600 Base; Domenico Cecconi (Yamaha), nella 600 Avanzata; Cristian Redaelli (Yamaha) nella 600 Pro; Andrea Chiussi (Kawasaki) nella 1000 Base; Luca Pavanini (Ducati) nella 1000 Avanzata e di Tiziano Traini (BMW) nella 1000 Pro che sono anche i primi capo-classifica dell’anno.

Tutte le gare, inserite nel primo round della Coppa Italia, hanno avuto uno svolgimento regolare, sulla distanza dei dieci giri, senza incidenti di rilievo e caratterizzate da fasi spettacolari ed incerte. Eccellente si è confermata la monogomma Metzeler Racetec RR, performante ed affidabile in tutte le condizioni.

600 BASE
Alessandro Leo (Yamaha), geometra milanese di 44 anni, è un fedelissimo del Trofeo Italiano Amatori, ed incarna un’enorme passione, quasi pari alla sua modestia. Vederlo dunque vincitore al Misano World Circuit nella 600 Base ha regalato una grande soddisfazione non solo al diretto interessato, che l’ha comunque dissimulata nell’innata sobrietà, ma all’intero ambiente, che ha finito per gioire con lui.
Come sempre assistito da Andrea Cherubini, che ha fatto i miracoli per metterlo in pista, avendo la moto letteralmente in pezzi fino al venerdì, Leo è passato a condurre al secondo giro ed ha subito incrementato il vantaggio sugli inseguitori, fino a superare i due secondi su Marco Imbastaro (Yamaha) e Massimo Gamba (MR2).
E’ poi subentrato un lieve calo fisico che ha consentito agli avversari di avvicinarsi. “Ma quando ho sentito un po’ di rumore alle mie spalle – ha detto Leo dopo la gara – ho riallungato il passo per evitare di essere beffato proprio all’arrivo, come mi è capitato altre volte. A Misano vado sempre più forte che sulle altre piste, ora spero di continuare così”.
Il podio è stato completato proprio dai due piloti che hanno maggiormente insidiato il vincitore ma anche questa categoria, con ben 38 partenti, non ha risparmiato le emozioni. Il più veloce al via è stato il ventenne poleman Gamba che ha condotto per il primo giro prima di dover cedere all’incalzare di Leo. Il giovane svizzero residente a Bergamo, al primo anno di corse, ha mantenuto la seconda posizione fino a che non è stato rilevato da Imbastaro, autore di una prova in progressione. E’ stato proprio il trentottenne gommista abruzzese ad avvicinarsi molto a Leo fino a che un paio di doppiaggi particolarmente difficili non gli hanno fatto perdere decimi preziosi. Gamba, che ha sofferto le raffiche di vento ma che ha dovuto far fronte anche a qualche problemino tecnico, è stato temporaneamente sopravanzato anche dal giovanissimo Giordano Travagliati (Yamaha) ma è riuscito poi a riprendersi la terza posizione.
A Travagliati, esordiente romano di 20 anni, alla prima gara della vita ed alla prima uscita a Misano, è rimasta la soddisfazione del giro più veloce in 1’46”2, migliore della pole position, ottenuto con una R6 originale, con forcella di serie, preparata con cura dal team manager Marco Rossi del B-Max Racing.

600 PRO – AVANZATA
Al termine di un fantastico duello, durato quasi tutta la gara, il ventenne Cristian Radaelli (Yamaha) ha riportato la vittoria nella classe 600 Pro – Avanzata. Il varesino, che coglie il successo all’esordio in questa categoria, così come già avvenuto ai tempi della Base, ha avuto la meglio sul portacolori della Kawasaki Carlo Corsini per soli 186 millesimi, dopo che i due si sono scambiati più volte la leadership della corsa.
Terzo posto per la wild card Luca Bertoldo (Yamaha), pilota con una lunga esperienza nelle gare in salita, in cui ha conquistato anche il tricolore nei primi anni 2000, al via per testare le sue capacità e che dopo l’ottima prova non ha escluso di partecipare all’intero torneo.
Come detto, la gara è vissuta tutta sul duello Redaelli – Corsini, ma nella seconda parte è stata interessante anche per il lungo testa a testa fra Bertoldo e l’esperto Fabio Giusti (Yamaha), con il primo che alla fine ha avuto la meglio per soli 41 millesimi.
Comunque, ai fini del campionato, Giusti non ha pagato pegno, avendo incasellato i punti della terza posizione in virtù della condizione di wild card di Bertoldo.
Grande gara del senese Francesco Varanese (Ducati) che, partito quindicesimo, è terminato quinto, soprattutto grazie agli ultimi due giri in cui ha guadagnato numerose posizioni fino a far registrare il giro veloce assoluto in gara, proprio nell’ultimo passaggio, con il crono di 1’43.079.
Fra i piloti partiti nelle retrovie e alla fine terminati nella top ten, l’oscar lo merita sicuramente Doriano Vietti Ramus (Yamaha) che, partito ultimo, ha chiuso decimo.
La corsa è stata caratterizzata da alcune scivolate delle quali hanno fatto le spese anche piloti di valore come Daniel Bongi, Dario Sequino ed il campione uscente della Avanzata Marco D’Ettorre, caduto dopo aver raggiunto la quinta piazza.
Da segnalare che in questa categoria si misurano due classi, la Pro e la Avanzata, con piloti di diversa caratura velocistica, tanto che i primi dieci fanno tutti parte della Pro. Il migliore della categoria Avanzata è risultato Domenico Cecconi (Yamaha), undicesimo assoluto, che ha preceduto Alessandro Pieri e Gabriel Zappa, anch’essi su Yamaha.

1000 BASE
Si risolve in un monologo del poleman Andrea Chiussi (Kawasaki) la gara della 1000 Base, anche questa caratterizzata da una griglia di partenza praticamente al completo, con 39 piloti schierati.
Il portacolori del King Racing Team, iscritto al campionato dopo qualche sporadica apparizione nelle stagioni precedenti, non ha avuto una partenza eccezionale (spiegherà poi di aver rinunciato al launch control) ma ha preso il comando della corsa già dopo poco curve e da quel momento è stato protagonista di un esaltante monologo, caratterizzato soprattutto dalla regolarità del passo. Chiussi, 37 anni, nato a Ravenna ma residente a Reggio Emilia, ha infatti stampato la tornata più veloce in 1’44”9, di poco al di sotto della pole position, ottenuta con pista asciutta, e non è mai andato oltre l’1’46” basso, se non nella tornata finale, ma sempre senza guidare al limite.
Autore dell’hole shot è stato il giovane Roberto Cremona (Ducati), vicentino di 20 anni, esordiente nelle competizioni e per la sesta volta della vita in pista, che ha scelto una condotta prudente. Nella fase centrale della gara ha occupato la quinta posizione poi ha iniziato la sua progressione che, anche grazie ad una Panigale 1299 di cui è rimasto entusiasta, lo ha portato fino al secondo gradino del podio.
A completare le prime tre posizioni un altro giovane, il ventiquattrenne bresciano Daniele D’Adda (Yamaha), al secondo anno di corse e proveniente dalla 600, che, come Cremona, all’inizio ha perso alcune posizioni, è transitato settimo al primo giro ma si è presto impegnato in una proficua rimonta.
In generale, alle spalle dell’imprendibile Chiussi, che ha dovuto fare i conti anche con una dolorosa distorsione alla caviglia, rimediata nella qualifiche per evitare una collisione con un altro pilota, la gara è stata molto equilibrata con un gruppo che si è impegnato in bagarre dando spettacolo fino alla bandiera a scacchi.
Tra i protagonisti Diego Carlenzoli (BMW), sesto all’arrivo ma sceso poi in 14.a posizione in graduatoria a causa di un lievissimo anticipo al via (peraltro sportivamente ammesso) che gli ha comportato 20” di penalizzazione, Fabrizio Tinti (BMW), che evidentemente non sente i 55 anni di età essendo stato anch’egli autore di una bellissima rimonta dal nono posto del primo giro al quarto finale, e Massimo Buna (BMW), che nella fase centrale della gara ha “tirato” il gruppo all’inseguimento di Chiussi prima di perdere alcune posizioni nel finale.

1000 AVANZATA
Tornare alle corse dopo uno stop di cinque anni, in seguito ad un gravissimo incidente all’autodromo di Magione e fare l’en plein, conquistando la pole e vittoria e dominando la corsa dall’inizio alla fine, è una soddisfazione che non è facile descrivere. Così si è espresso il pompiere ferrarese Luca Pavanini che, in sella alla sua Ducati 1299 Panigale, ha vinto la classe 1000 Avanzata, davanti ai romani Giorgio Cannone (Yamaha) e Claudio Sergiovich (BMW).
Allo spegnersi del semaforo Pavanini scatta perfettamente dalla pole, ad inseguirlo gli altri della prima fila: Gabriele Rossi e Massimo Scalvini, entrambi su Yamaha, con quest’ultimo che però perde subito terreno tanto che chiude il primo dei dieci passaggi in quinta posizione, sopravanzato oltre che dal duo di testa anche da Giorgio Cannone, protagonista di un ottimo start dalla terza fila, e dal citato Sergiovich.
Nulla cambia per la prima parte di gara nelle posizioni che contano ma c’è da segnalare l’inserimento di Mauro Benigni (Honda) in quarta piazza e alla tornata successiva di Scalvini che stacca il giro veloce con 1’43.707, riportandosi sul quartetto.
In testa Pavanini allunga e a metà gara vanta già oltre quattro secondi sugli inseguitori che invece si danno abbastanza battaglia, anche se Cannone e Sergiovich non perdono mai il podio, mentre risalgono Nicola Quinzanini (Honda) e Simone Buttironi (BMW), che vanno a posizionarsi nel gruppetto degli inseguitori; la conseguente bagarre finisce con una caduta: al settimo giro tocca a Quinzani ed al penultimo a Buttironi, quest’ultimo mentre stava attaccando la terza posizione di Sergiovich.
L’ultimo giro inizia con ampio margine per Pavanini, mentre Cannone e Sergiovich sentono alle loro spalle Benigni e Rossi che sono rinvenuti nel finale, dopo una fase centrale di gara leggermente più lenta. Sergiovich sbaglia a poche curve dalla bandiera a scacchi, ma poi tira fuori le unghie e riagguanta l’ultimo gradino del podio: “non potevo perderlo dopo che ero stato terzo per quasi tutta la gara” il suo commento al quale aggiunge la soddisfazione per il positivo esordio nella 1000. Così come Cannone che, partito ottavo, ha conquistato un ottimo secondo posto nonostante forti crampi al braccio destro per oltre metà gara. Ovviamente il più felice è stato il vincitore Pavanini che ha dedicato la vittoria alla moglie Francesca che sei mesi fa gli ha dato una splendida figlia, poi a tutti gli amici che lo sostengono (fra questi il motorista Flavio Grandi) e al gruppo “Per il Volo”.

1000 PRO
Va all’ascolano Tiziano Traini la top class del Trofeo Italiano Amatori. Il portacolori BMW del Team Sisma Racing, all’esordio in questo campionato, coglie subito il bersaglio grosso con una gara dominata dall’inizio alla fine e precede il compagno di team e corregionale Fabio Gaspari che, conquistata la seconda piazza a metà gara non l’ha mollata fino alla bandiera a scacchi. Terzo il bresciano Michele Tomasoni (Kawasaki) che vanta già buona esperienza in questa classe degli Amatori visto che lo scorso anno si aggiudicò due prove.
La gara, già al primo dei dieci giri in programma, perde uno dei sicuri protagonisti, il poleman Simone Sbrana (BMW) che, partito leggermente attardato allo spegnersi del semaforo, nel tentativo di recuperare immediatamente le posizioni perse, va lungo alla “Misano due” ed esce di scena.
Traini, forte del perfetto start avvenuto dalla terza casella, prende subito la testa del gruppo e come detto non la molla più fino a ottenere la vittoria. Alle sue spalle non manca lo spettacolo e in certi momenti anche la bagarre. Protagonisti Gaspari, Domenighini e Tomasoni con quest’ultimo che proprio in chiusura del giro finale strappa il terzo gradino del podio a Domenighini che, a sua volta, per oltre metà gara aveva occupato la seconda piazza e per quasi tutta l’altra metà la terza. Ovviamente non è mancato il rimpianto per il podio sfuggito all’ultima curva “ma queste sono le gare – ha commentato il rider bergamasco – e onore chi è stato più bravo di me”.
Fra i piloti che hanno occupato nella prima fase posizioni importanti anche il torinese William Venesia (BMW) che, partito con il settimo crono, alla fine ha chiuso la gara nono, dopo essere stato per breve tempo anche quarto. Gara in rimonta per Gianluca Fontanelli (Kawasaki), quinto dopo essere transitato quindicesimo al primo giro, mentre Mauro Bardelli (Yamaha) si è messo in evidenza, chiudendo in sesta posizione. Gara positiva, viste le critiche condizioni fisiche, per il campione in carica Yuri Vacondio (Kawasaki), al rientro nelle competizioni dopo mesi di sosta in seguito al grave incidente riportato all’inizio di un test invernale a Valencia che a chiuso la faticosa gara in settima posizione, non senza sofferenza.

Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 24 e 25 giugno al Mugello.

::Trofeo Italiano Amatori - Comunicato Stampa::



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