E allora perché mi hanno dato un aeroplano? 
L'emozione è veramente tanta, il capo si è avvicinato e tranquillamente mi ha detto "ci fanno provare la moto di Matteo (ndr. Baiocco)", come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lui non sa cosa hanno suscitato in me quelle 7 parole, anche perché il "ci fanno" era un plurale maiestatis, la moto l'avrei provata solamente io!
Grazie capo! 
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Soprattutto ricordati che
ci vuole delicatezza nell'apertura del gas, giocare al toro imbizzarrito in
mezzo alla pista non è così divertente come quando lo fai al Luna Park! „
La cosa da fare è una sola, MANTENERE LA CALMA! Ricordati che se la sdrai devi lavorare gratis per i prossimi 5 anni, oltre al linciaggio che potresti subire da parte del capo, dei meccanici, di Matteo, etc.. Ricordati che ha il cambio rovesciato, non è carino arrivare a 230 km/h alla staccata delle curve del Carro e mettere due-tre marce invece di levarle. Ricordati che l'impianto frenante non è quello della R1 di serie, questo è capace di farti vincere il record mondiale di salto in lungo con la sola pressione di un dito. Soprattutto ricordati che ci vuole delicatezza nell'apertura del gas, giocare al toro imbizzarrito in mezzo alla pista non è così divertente come quando lo fai al Luna Park! Si, direi che i miei pensieri per la mezzora successiva sono stati praticamente solo questi, e Patty non faceva altro che ricordarmeli ad alta voce..
Credo però che sia il caso di spiegare un po' di più la situazione: la location è l'autodromo di Misano, ex Santa Monica, ora nominato Misano World Circuit, in occasione dello Yamaha Fest.. La moto che sto per provare è la R1 2007 di Matteo Baiocco, Team Umbria Bike, che partecipa (con ottimi risultati direi) al Mondiale FIM Superstock 1000 e al CIV classe Superstock. I ragazzi del team sono gentilissimi, mi trattano come se fossi un pilota vero, preparano a moto a puntino, la puliscono, e quando è il mio turno me la porgono gentilmente, con un'unica raccomandazione: non impennare!
(cosa che risulterà poi molto difficile da mettere in pratica data la mostruosa erogazione del motore in qualsiasi marcia).
Ok, il tempo di giocare è finito, si inizia a fare sul serio (io, sul serio?
), abbasso la visiera, metto la prima e quasi faccio spegnere la moto! Mi riprendo abilmente e mi dirigo verso l'uscita dei box, ora siamo solo noi due, e so che dovrò darle del lei. La posizione in sella è molto particolare per me, forse perché sono un po'
più alto di Matteo, i semimanubri li trovo alti ma comunque abbastanza larghi da prendere il "toro per le corna", le pedane ben rialzate, come mi piace. Le gomme sono calde, una preoccupazione in meno, quindi cerco subito di prendere un po' di confidenza con i freni e il motore. La leva del freno è talmente morbida e modulabile che lo sforzo con le dita è praticamente nullo!. Fino alla curva della Quercia tutto bene, nessuna sensazione particolare se non la notevolissima "rigidità" della moto che permette un ingresso di curva e una percorrenza, molto precisi e stabili.
Si avvicina il rettilineo dopo la nuova curva, quasi un rampino, del Tramonto e li decido che è ora di provare ad allungare.
Uscita di seconda e accelerazione piena: prima disobbendienza alla raccomandazione dei meccanici, la ruota davanti inizia a puntare il cielo; cambio subito marcia e riapro il gas, la moto si alza ancora; metto la quarta e riprovo, nulla da fare, la ruota davanti continua a galleggiare; subito la quinta ma l'effetto è sempre lo stesso! Ripeto, io avrei dovuto provare una moto, non un aeroplano. La sola parola che mi viene in mente per descrivere la potenza di questo motore è "imbarazzante". Nei giri successivi ho potuto confrontare la progressione con le R1 di serie che giravano insieme a me, uscendo dal Tramonto con una cinquantina di metri di svantaggio, arrivavo in fondo, prima del carro, con almeno 200 metri di vantaggio! ..
Io ho cercato di tenere sempre ben presente tutte le belle cose che mi ero riproposto prima di entrare ma questa moto non ne vuole proprio sapere di certe stupidaggini, è fatta per andare forte e pretende che chi gli sta sopra quantomeno ci provi, una vera istigazione a cercare sempre di fare qualcosa di più ad ogni curva o rettilineo. E lei non si tira certo indietro, anche perché sa benissimo che uno come me, non riesce neanche lontanamente a portarla vicino al suo limite, ci vuole gente come Baiox per farlo! ..
Nel mio piccolo cerco di alzare un po' il ritmo e mi accorgo che tutto inizia a funzionare meglio, uscendo più forte dalle curve la moto si alza di meno e si può pensare un po' di più a scaricare i cavalli a terra, solo che, a quel punto, i rettilinei durano sempre di meno, praticamente un attimo. Con il cambio elettronico poi le marce passano via ancora più rapidamente, non si ha proprio il tempo di pensare a "godere" della cosa che subito arriva una curva e si deve scalare/frenare. Non che questa parte della cosa sia meno gustosa ma è solo per far capire che su moto del genere bisogna ritarare completamente il proprio concetto di spazio/tempo. Se con una R1 normale ci vogliono 5-6 secondi per fare il rettilineo prima del Curvone con quella di Matteo ne bastano sicuramente 4, oltretutto arrivando in fondo ad almeno 20 km/h in più. E' una logica conseguenza che vada rivista anche la staccata, la velocità di ingresso di curva, etc. Queste però non sono state grosse preoccupazioni, è la moto stessa che ti insegna, che ti stimola a rivedere certe "convinzioni", che però sono valide solo per moto normali, non per questa R1 ..
Non sono sicuro di essere riuscito a esprimere in maniera comprensibile le sensazioni che si provano, spero di averne passato almeno una minima parte perché sono veramente indescrivibili. Una cosa però è rimasta oscura anche per me, come mai il turno in sella a questa moto mi è sembrato durare un decimo di tutti gli altri turni? ..
SimoneBB
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