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Chiarimenti confisca moto [20-10-06 12:00 by staff GoNBike.com] 

COMUNICATO STAMPA

CONFISCA PER GUIDA SENZA CASCO. ALCUNI CHIARIMENTI
http://www.gonbike.com

Le informazioni stampa che parlano di un inasprimento delle pene dovute alla guida senza casco, non corrispondono a realtà.

Si tratta invece della proposta di un alleggerimento delle pene, perché il sequestro (se dovesse essere approvato) sostituisce la confisca.


Andiamo con ordine:
Dall’agosto 2003 per i motociclisti è in vigore la CONFISCA, cioè la perdita definitiva della proprietà del mezzo (che poi viene venduto all’asta), nel caso in cui si infrangano gli articoli 169, 170, 171 del Nuovo Codice della Strada. Quanto sopra nei casi in cui:
- si trasporta un passeggero senza che la carta di circolazione ne preveda la possibilità;
- se non si tengono le due mani sul manubrio;
- se si procede sollevando la ruota anteriore;
- se non si indossa (o non si allaccia correttamente) il casco omologato.
Nonostante molti sforzi compiuti dalla Federazione Motociclistica Italiana, a causa della mancanza del numero legale al Senato nel novembre scorso, e nonostante il provvedimento di modifica fosse stato già approvato dalla Camera, non è stato possibile cambiare questa norma. Contro la quale sono stati sollevati anche molti profili di incostituzionalità.
Questa la situazione fino al 3 ottobre 2006.

Il Decreto Legge collegato alla Legge Finanziaria 2007 (n. 262 del 3/10/2006) ha accolto le istanze presentate dalla Federazione Motociclistica Italiana e all’articolo 44 modifica nuovamente il Nuovo Codice della Strada, togliendo la confisca ed introducendo, al suo posto, il sequestro per 60 giorni, nel caso in cui non si rispetti l’articolo 170, ovvero si trasporti il passeggero quando la carta di circolazione non lo permette, non si tengano le braccia e le gambe in modo corretto, o si sollevi la ruota anteriore.
Lo stesso Decreto introduce il sequestro (al posto della confisca) anche per chi infrange l’articolo 97 del Codice della Strada, ovvero modifica il mezzo, potenziandone la velocità.
In caso di recidiva, cioè se la stessa infrazione (agli articoli 170 e 97) viene compiuta per due volte nel corso di due anni, scatta il sequestro di 90 giorni.





Dunque, attualmente, grazie al Decreto Legge n. 262/06 già in vigore, nei casi menzionati è stata abolita la confisca, che però resta in vigore se non si indossa il casco, cioè se si infrange l’articolo 171 del Nuovo Codice della Strada.
Con un problema: la legge non risulta applicabile, perché non è stato modificato l’articolo 213 del Nuovo Codice della Strada, che al comma 2-sexies parla ancora di confisca per i reati di cui abbiamo parlato. Dunque c’è un vizio di forma.

Ecco allora arrivare l’emendamento governativo cui fa riferimento la notizia di ieri, male interpretata: l’emendamento toglie la confisca se non si indossa il casco o se non si allaccia correttamente (sostituendola con il sequestro di 60 giorni, che poi diventano 90 in caso di recidiva) modificando l’articolo 171. Poi, finalmente, corregge l’articolo 213 comma 2-sexies, rendendo applicabile finalmente tutto il Decreto Legge.

Attenzione però: si tratta di un emendamento e quindi non è in vigore, perché ha bisogno dell’approvazione del Parlamento. Il Decreto Legge invece, che è in vigore dal 3 ottobre scorso, deve essere convertito in legge entro 60 giorni, altrimenti decadrà e i motociclisti si ritroveranno con la confisca!

‘’La situazione è sicuramente positiva – commenta Paolo sesti, Presidente della federazione Motociclistica Italiana - perché Governo e Parlamento stanno lavorando per togliere la confisca, ma ancora non si può cantare vittoria’’.

Alcuni altri aspetti, inoltre, non sono ancora chiari: cosa accadrà, ad esempio, a tutti i motocicli già confiscati?
La FMI ha chiesto (ed è stato possibile ottenere la presentazione di un emendamento in tal senso) che vengano trasformati in sequestro tutti i provvedimenti di confisca già attivi dall’agosto 2005.

La situazione è ancora in continuo divenire. Non appena possibile continueremo a diffondere ogni possibile informazione.


Roma, 20 ottobre 2006

Ufficio Stampa FMI




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